Matera e il G20, l’uomo affacciato al balcone: «Basta così poco per diventare celebri?»

di Alessandro Vinci

Intervista al professor Nicola Frangione, protagonista dello scatto virale realizzato a Matera durante il G20, che racconta: «Stavo semplicemente leggendo un libro. Ora mi chiedono perfino i selfie»

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Si è affacciato dal balcone fiero e a torso nudo. Udito un gran vociare proprio di fronte alla sua abitazione, voleva andare a vedere cosa stesse accadendo lì fuori. È stato così che il professor Nicola Frangione, docente di inglese in pensione molto noto a Matera, martedì è stato immortalato nell’atto di “incombere” sui delegati internazionali del G20, il prestigioso forum economico-finanziario passato nei giorni scorsi anche dalla città dei Sassi. Un’immagine tanto curiosa quanto genuina, diventata subito virale su social network e chat private.

Imponenti le misure di sicurezza adottate per l’occasione: centro storico blindato e centinaia di agenti schierati. Nessuno ha tuttavia potuto nulla – e ci mancherebbe altro – contro l’«invasione di campo» dell’altrettanto imponente professor Frangione, per nulla a disagio nel mostrarsi in tenuta «domestica» di fronte ad alcuni dei più potenti uomini del pianeta (visibilmente divertiti), guidati dal «padrone di casa» Luigi Di Maio. Così, le ironie della Rete si sono sprecate: «Ha ristabilito chi comanda, altro che i 20 grandi», ha scritto per esempio un utente su Facebook. «Una volta i potenti stavano sul balcone e gli uomini comuni ascoltavano da basso: per un giorno, grazie al prof. Frangione, i ruoli si sono invertiti», ha fatto notare un altro. Ma il commento più ricorrente è quello secondo cui la spassosa immagine sarebbe già «la foto dell’anno». Chi conosce personalmente il 74enne si dice tuttavia sicuro che non si tratti di un caso: con il suo outfit decisamente estivo, l’uomo avrebbe davvero cercato di dissacrare l’ingessata formalità del summit.

«Mi dispiace contraddire chi ha affermato ciò, ma in realtà non avevo alcun obiettivo particolare – chiarisce Frangione al Corriere –. Stavo semplicemente leggendo un libro davanti a casa, come faccio spesso. Un buon modo anche per abbronzarmi. A un certo punto ho sentito avvicinarsi un complesso musicale e, immaginando che stesse arrivando la delegazione del G20, mi sono affacciato incuriosito così com’ero: senza maglietta». Tra i primi a vederlo «dominare» sulla via, proprio il ministro Di Maio e il sindaco di Matera Domenico Bennardi, alla testa del corteo: «Mi hanno entrambi salutato affettuosamente sorridendo – rivela Frangione –, è stata una cosa simpatica».

Poi qualcuno dei presenti ha realizzato lo scatto virale, rendendolo di fatto una celebrità. Sul web e non solo: «Quando la foto ha iniziato a circolare su Internet sono stato contattato da persone che non sentivo da anni – racconta ancora il professore –, mi hanno chiamato anche dal Canada. E stamattina, quando sono uscito a prendere il caffè, in molti mi hanno perfino chiesto un selfie. Eppure mi sembra di non aver fatto niente di che».

Effettivamente la vicenda ha suscitato in Frangione sentimenti contrastanti: «Da un lato tutto questo mi fa piacere – ammette –, dall’altro mi induce a riflettere sul piano antropologico. Stiamo infatti vivendo un momento storico complesso, perciò è preoccupante se un fatto così striminzito è stato sufficiente per calamitare tanta attenzione nei miei confronti. Di solito i selfie si chiedono alle persone importanti: mi sembra assurdo che oggi basti così poco per essere considerati tali. Ho insomma l’impressione che agli utenti dei social manchi capacità di analisi e di approfondimento. Perfino persone che ritenevo estranee a quel mondo ho invece scoperto in queste ore che ne fanno parte a pieno titolo. Non lo so, ma mi sembra di essere in «1984» di George Orwell. Evidentemente i tempi sono cambiati…».

1 luglio 2021 (modifica il 1 luglio 2021 | 15:12)